Stato di conservazione

In Europa la specie è uniformemente distribuita in periodo riproduttivo nel settore mediterraneo e temperato, divenendo progressivamente più rara nell'Europa boreale, seppur con penetrazioni fino al 65° parallelo N in Russia. In Italia la specie presenta una distribuzione "a chiazze" con quattro nuclei principali: prealpino-padano, tirrenico-appenninico, adriatico inferiore-ionico e siciliano. Le popolazioni più consistenti sono concentrate nel distretto alpino, in particolare presso i grandi laghi della fascia prealpina. La distribuzione del nibbio bruno nell'ambito del territorio provinciale conferma il forte legame di questa specie con gli ambienti umidi di bassa quota. L'areale di presenza ricalca infatti la distribuzione dei principali fondivalle e aste fluviali, con distribuzione praticamente omogenea nei settori prealpini centro meridionali. Tutte le popolazioni monitorate sembrano presentare oscillazioni molto marcate negli anni. Ciò rende ogni popolazione vulnerabile a cambiamenti ambientali sfavorevoli che coincidano con periodi di bassa densità. La densità e produttività delle popolazioni prealpine di nibbio bruno sono influenzate da una complessa interazione tra abbondanza di cibo, condizioni atmosferiche e tasso di predazione ad opera del gufo reale, specie in grado di predare sia i nidiacei sia gli adulti di nibbio bruno. Ulteriori fattori che possono localmente limitare la specie sono l'inquinamento lacustre da agenti chimici di tipo tossico e la persecuzione illegale, per esempio tramite utilizzo di esche avvelenate.

Tratto da: Pedrini P., Caldonazzi M., & Zanghellini S. (a cura di), 2005 – Atlante degli Uccelli nidificanti e svernanti in provincia di Trento. Studi Trentini di Scienze Naturali, Acta Biologica, 80 (2003), suppl. 2: 692 pp.