Lupo *
Nome scientifico: Canis lupus aree protette e habitatAree protette di presenza
Habitat di presenza
Protezione internazionale
Stato di conservazione
Storicamente il lupo era distribuito in gran parte dell'emisfero settentrionale a nord del 20° parallelo. Quell'esteso areale si è drasticamente ridotto a causa della persecuzione umana e dell'alterazione ambientale, fino a raggiungere l'apice delle azioni di eradicazione nella prima metà del XX secolo, con l'estinzione della specie dall'Europa centrale e settentrionale. Negli anni Settanta del secolo scorso le ultime popolazioni, ridotte numericamente spesso a poche decine di esemplari, sopravvivevano in Spagna, Portogallo, Italia, Grecia, Balcani e Scandinavia. Da quegli anni si è registrata una generale ripresa numerica e la rioccupazione di regioni abbandonate da tempo. In Italia, il lupo risulta esser stato sterminato negli anni Venti del secolo scorso sulle Alpi. L'ultima popolazione appenninica si era ulteriormente ridotta negli anni Cinquanta, con un minimo storico all'inizio degli anni Settanta e una distribuzione frammentata in una decina di comprensori fra loro separati. Grazie alla protezione garantita nel 1971, si è assistito al progressivo aumento della popolazione, alla ricolonizzazione degli Appennini e al successivo ritorno naturale nelle Alpi. Nessuna reintroduzione è mai stata realizzata in Italia né nel resto d'Europa. La prima riproduzione che ha interessato anche il Trentino è avvenuta nella Lessinia veneta nel 2013, dalla cui dispersione dei giovani si originano gran parte degli avvistamenti e delle segnalazioni nel vicino Gruppo del Carega e nell'area di confine tra le province di Trento e di Vicenza. La necessità di una gestione e conservazione su una scala nazionale e sovranazionale, ha motivato l'avvio di numerosi progetti che hanno come focus la convivenza con l'uomo e la mitigazione dei fattori di minaccia mediante un approccio culturale favorevole al superamento delle molte problematiche legate ai danni e alle attività pastorali in montagna. Sono ritenute funzionali a tali obiettivi specifiche campagne di comunicazione e divulgazione, nel tentativo di fare comprendere il ruolo ecologico del lupo, le modalità di convivenza e facilitarne l'accettazione oltre a mettere in atto azioni gestionali efficaci e solerti per prevenire e minimizzare i danni provocati dal carnivoro. Fra i fattori di minaccia della specie, oltre alle uccisioni illegali, vi è il rischio di ibridazione e introgressione, legato al fatto che lupo e cane, appartenendo alla stessa specie, sono in grado di accoppiarsi e dare vita a ibridi fertili con conseguente inquinamento genetico.
Tratto da: Deflorian M. C., Caldonazzi M., Zanghellini S. & Pedrini P. (a cura di), 2018 – Atlante dei Mammiferi della provincia di Trento. Monografie del Museo delle Scienze, 6, Trento, 317 pp.