Stato di conservazione

L'areale comprende l'Europa sud orientale, dalla Catena alpina fino all'estremo sud della Penisola balcanica. In Italia, oltre che sulle Alpi, vive anche sugli Appennini e in Sicilia. L'area di nidificazione sulla Catena alpina italiana si estende dalle Alpi Marittime fino alle Alpi Giulie. La presenza della specie, in questi ultimi anni, appare dubbia sul Carso triestino. Sulle Prealpi i siti più meridionali si individuano nelle province di Brescia e Verona. La fascia altimetrica preferenziale va dai 1000 ai 2100 m, evidenziando, in relazione a questo parametro, un'adattabilità estremamente superiore rispetto a quella riscontrata per i Tetraonidi. A partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, su tutto l'arco alpino si è verificata una progressiva riduzione degli effettivi; in alcune aree si è stimata una diminuzione dell'85-92% della consistenza originaria. Le principali cause di questo andamento negativo sono conseguenti alle trasformazioni ambientali derivanti dall'abbandono dell'alpicoltura e dalla riforestazione naturale e artificiale delle aree aperte, coltivate, pascolate o falciate; altri fattori d'origine antropica più localizzati sono il sovraccarico del pascolo ovi-caprino, il disturbo antropico derivante dalla frequentazione turistico-sportiva dell'alta montagna, la pressione venatoria e il bracconaggio, nonché i cani da pastore incustoditi. Dalla metà del secolo scorso sulle Alpi si sono progressivamente diffuse delle parassitosi che hanno inciso profondamente sulla specie. Consistenti e diffusi ripopolamenti a scopo venatorio hanno avuto effetti negativi sulla popolazione autoctona, sia per i soggetti immessi, spesso di dubbia purezza genetica, sia per le probabili epizoozie così veicolate. Negli ultimi anni pare si registrino locali sintomi di ripresa.

Tratto da: Pedrini P., Caldonazzi M., & Zanghellini S. (a cura di), 2005 – Atlante degli Uccelli nidificanti e svernanti in provincia di Trento. Studi Trentini di Scienze Naturali, Acta Biologica, 80 (2003), suppl. 2: 692 pp.