
Tassonomia
- Regno: Animalia
- Phylum: Chordata
- Classe: Squamata
- Famiglia: Colubridae
- Genere: Hierophis
Statistiche
aree protette e habitat
Aree protette di presenza
Habitat di presenza
Protezione internazionale
Nessuna informazione specifica sulla protezione internazionale disponibile per questo taxon.
Stato di conservazione
La distribuzione del Biacco comprende l’estrema porzione nord-orientale della Spagna, la Bretagna meridionale e gran parte della Francia centrale e meridionale, inclusa la Corsica, il Lussemburgo, la Svizzera meridionale, la Slovenia sud-occidentale, le aree costiere della Croazia e alcune sue isole, tutta l’Italia (comprese la Sardegna, la Sicilia e la maggior parte delle isole minori) e Malta. La spiccata termofilia del biacco è riflessa nella sua distribuzione, con le porzioni occupate del territorio trentino caratterizzate da clima più caldo, generalmente perché poste a quote minori o con esposizione verso meridione. Nonostante l’ampio range altitudinale sperimentato dalla specie in Trentino (65-2295 m), è netta la preferenza per quote collinari, tra i 500 e i 700 m. Le osservazioni alle quote più elevate sono relative ai complessi montuosi meridionali, dove l'influsso del clima prealpino è più mite e favorevole e consente al biacco di popolare anche qualche settore del piano montano. Laddove è presente, è generalmente il serpente più comune e non presenta grossi problemi di conservazione nella maggior parte del suo areale. Data la notevole mobilità e plasticità ecologica, è verosimilmente tra i taxa che meno risentono della frammentazione e dell’alterazione degli habitat, sebbene debba essere posta particolare attenzione alla conservazione delle fasce ecotonali. Essendo una specie molto vagile e che ama termoregolare spesso anche sui bordi stradali è soggetta - anche in Trentino - ad una elevata mortalità dovuta a schiacciamento per il traffico veicolare. Infine, a causa della elevata antropofilìa, la specie è spesso in contatto con l’uomo la cui azione diretta, con uccisioni volontarie, risulta essere la principale causa di mortalità, sebbene vi siano differenze tra serpenti adulti e giovani.
Tratto da: Romano A., Iemma A., Tabarelli De Fatis K., Roner L., Iversen D., Pedrini P. (a cura di), in pubblicazione - Atlante degli Anfibi e dei Rettili del Trentino. Monografie del Museo delle Scienze, Trento.