Incentivare la monticazione nonchè le residue attività pastorali e di sfalcio del fondovalle, condotte in modo estensivo, che garantiscano il mantenimento della diversificazione paesaggistica. Perseguire il recupero di alcune limitate aree di prato/pascolo con azioni a carico della vegetazione arboreo- arbustiva in spontanea espansione (ormai quasi completamente chiusa). |
Va favorita e praticata una selvicoltura di tipo naturalistico che porti al miglioramento compositivo e strutturale dei boschi permetta l’espressione di popolamenti naturaliformi maturi. |
Sorvegliare le eventuali raccolte da parte di botanici collezionisti. |
Evitare ogni forma di disturbo nei pressi di nidi occupati, ad es. lavori forestali, riprese fotografiche e osservazione diretta non a scopo scientifico. |
Evitare le trasformazioni del regime idrico naturale (es: regimazione corsi d’acqua, sistemazioni idrauliche non necessarie, cementificazioni, ecc.). |
Garantire la tutela integrale dei luoghi dove sono noti siti di nidificazione, evitando la costruzione nelle immediate vicinanze (alcune centinaia di metri) di sentieri, palestre di roccia, strade forestali. |
Promuovere l’adozione di criteri di gestione forestale basati sulla selvicoltura naturalistica attenta alla conservazione delle piante deperienti con cavità naturali, alla valorizzazione dell’abete bianco, all’articolazione strutturale del bosco, al mantenimento di piante ad alto fusto utilizzate come posatoi, al rispetto delle specie eduli, alla conservazione in bosco di formicai e necromassa vegetale. |
Contenere la vegetazione arboreo-arbustiva nelle aree aperte in cui è stata censita la specie mediante sfalcio e/o decespugliamento anche a cadenza pluriennale. |
Istituire aree di riserva integrale. |