Non sono ammesse le bonifiche, i drenaggi e qualsiasi altro intervento potenzialmente in grado di modificare il livello della falda. Sono ammesse esclusivamente in aree non collegate ecologicamente alle torbiere, captazioni idriche ad uso potabile o a servizio delle attività di malga, o rimessa in funzione di vecchi drenaggi e incanalamenti di acque in aree pascolive, .nei termini e con modalità da stabilire mediante valutazione di incidenza. |
Evitare l’apporto di azoto e di altri minerali in grado di favorire fenomeni di eutrofizzazione. |
L’attività di pascolo va contenuta e monitorata laddove si svolge a carico di habitat umidi, specialmente di torbiera Essa va invece concretamente incentivata e facilitata nelle aree olive asciutte, quale presidio di biodiversità, se di tipo tradizionale e regolamentato con idonee turnazioni, evitando stabulazioni prolungate e ripetute nelle medesime aree e cercando di favorire una omogenea redistribuzione delle deiezioni ed un prelievo uniforme delle risorse foraggere. |
Valorizzare e conservare anche mediante idonei interventi selvicolturali le latifoglie mesofile e mesoigrofile, in particolare l’ontano bianco e le latifoglie nobili. |
Mantenere le formazioni ad abete bianco migliorandone la unzionalità ecologica attraverso interventi selvicolturali mirati. |
Rispetto degli alberi e dei nuclei arborei notevoli per dimensioni, portamento età ecc |
Evitare l’apporto nei sistemi acquatici di azoto e di altri elementi inquinanti per lo più derivanti dall’agricoltura o pastorizia intensive o da scarichi fognari/reflui. |
Evitare manomissioni del regime idrico naturale dei rivi e torrenti principali (arginature, bonifiche, canalizzazioni) se non per motivate ragioni di difesa idraulica/idrogeologica. |
Evitare ogni forma di disturbo nei pressi di nidi occupati e nelle vicinanze delle arene di canto (Gallo forcello), ad es. lavori forestali, riprese fotografiche e osservazione diretta non a scopo scientifico. |
Conservare in maniera generalizzata l’abete bianco, in quanto essenza arborea preferita dai picidi per lo scavo delle cavità di nidificazione, successivamente utilizzate dalla civetta caporosso o da altri animali minori. |
Promuovere l’adozione di criteri di gestione forestale basati sulla selvicoltura naturalistica attenta alla conservazione delle piante deperienti con cavità naturali, all’articolazione strutturale del bosco, al rispetto degli alberi e i nuclei notevoli per dimensioni, portamento età ecc, al mantenimento di piante posatoio, al rispetto delle specie eduli, alla conservazione in bosco di formicai e necromassa vegetale. |
Mantenere e incentivare le attività di sfalcio/pascolo con i criteri di cui sopra. |
È’vietata la raccolta delle specie del gruppo Licopodium sp e Sphagnum sp. La raccolta delle erbe officinali/utili è regolamentata nell’ambito della legislazione provinciale. Per quanto riguarda l’arnica è comunque necessario provvedere al monitoraggio delle popolazioni delle specie interessate e delle quantità di prelievo autorizzato, stabilendo ove necessario appropriati limiti o sospensioni della raccolta. |
Va programmato il monitoraggio delle specie di fauna inferiore per conoscere la reale consistenza delle popolazioni e il loro stato di conservazione. |