Evitare la costruzione di nuove strade forestali e di piste da sci e il loro ampliamento a spese delle aree umide. Anche il mantenimento delle piste da sci deve essere rispettoso delle tipologie vegetazionali più preziose quali le torbiere, molinieti e i magnocariceti. |
Evitare le eccessive captazioni idriche e qualsiasi altro intervento potenzialmente in grado di modificare il livello della falda. Evitare i danni alla vegetazione della torbiera, in particolare ai cumuli di sfagno, a causa delle operazioni di movimentazione e battitura delle piste durante il periodo del disgelo. |
Porre delle tabelle che indichino la presenza dell'area protetta con i vincoli di legge in essa previsti. Regolamentare il calpestio dei turisti nelle aree più sensibili, incanalando gli escursionisti e i biker su percorsi stabiliti. |
Promuovere l’adozione di criteri di gestione forestale basati sulla selvicoltura naturalistica attenta alla conservazione delle piante deperienti con cavità naturali, all’articolazione strutturale del bosco con mantenimento delle radure colonizzate da cespuglieti, al mantenimento di piante ad alto fusto utilizzate come posatoi, al rispetto delle specie eduli, alla conservazione di formicai e necromassa vegetale. |
Monitorare il pascolo al fine di evitare stazionamenti delle mandrie troppo prolungati che potrebbero apportare un eccessivo carico di sostanza organica e/o procurare danni al cotico erboso delle formazioni vegetali più delicate. |
Monitorare e, laddove necessario, prevedere interventi manuali di contenimento (estirpazione) a carico degli abeti rossi e dei pini cembri che manifestano maggior vigore, rispettando viceversa i bonsai, deboli, in cattive condizioni vegetative e con accrescimenti molto limitati. Il materiale sradicato dovrà essere allontanato dalla torbiera (può essere rilasciato sul terreno nella pecceta limitrofa oppure esboscato). |