Tutelare in maniera assoluta la risorgiva che non deve essere interessata da nuove captazioni o rettificazioni. Posticipare a settembre la comunque utile pulizia della sponda del Rio Resenzuola al fine di rispettare le specie ornitiche che si riproducono e consentire la disseminazione delle rare specie vegetali che la caratterizzano (es: Scrophularia umbrosa, Glyceria maxima). |
È fondamentale mantenere la presenza di alcuni prati umidi, soprattutto di quelli in cui è stato censito il re di quaglie. A tal fine appare opportuno contattare i proprietari di questo settore dell'ara protetta per convincerli a rispettare un protocollo d'intesa atto a salvaguardare questa delicata specie. Gli sfalci infatti vanno ritardati per evitare di disturbare il re di quaglie nel periodo riproduttivo e di allevamento dei pulli ed effettuati in in modo da consentire alla specie di potersi sottrarre alla macchina operatrice in movimento. |
È opportuno mantenere sotto controllo il disturbo antropico dovuto alla presenza dei pescatori lungo il Rio Resenzuola, che andrebbe vietata al fine di evitare che l’attraversamento della fascia di canneto e l’apertura di chiarie a scopo alieutico possano alterare la porzione di maggior pregio dell’area protetta. |
Tutelare in modo assoluto i boschi ripari, che andrebbero valorizzati controllando le resinose presenti al loro interno. Un eccezione potrebbe essere fatta per tutelare la popolazione di Carex randalpina, dato il suo eccezionale interesse fitogeografico. Nei pressi della sua stazione di crescita si potrebbe intervenire, cercando di aprire leggermente l’ontaneta (abbattimento di 1-2 alberi, non più), oppure estirpando o sfalciando con la massima cura e competenza le specie erbacee concorrenti (Carex acutiformis, Equisetum telmateja). |