Monitorare il pascolamento e lo sfalcio affinché siano equilibrati per la tipologia di habitat e di tipo tradizionale. |
Evitare l’apporto di azoto, di altri concimi e di pesticidi per lo più derivanti dall’agricoltura intensiva. |
Evitare l’intensivizzazione delle colture (ad es. per migliorare la produttività dei prati e dei pascoli, o per creare nuovi arativi). |
Evitare le tradizionali utilizzazioni forestali che favoriscono l’affermazione della robinia. |
Incentivare una gestione agricola semi-estensiva che garantisca una diversificazione del paesaggio agrario (mantenere la presenza di zone prative, pastorali e agricole interrotte da siepi, cespugli e alberi sparsi, promuovere tecniche colturali ecocompatibili). |
Limitare l’avanzata degli arbusti soprattutto nelle stazioni con specie notevoli (es: Stipa capillata). |
Ridurre progressivamente le specie alloctone (robinia) e i rimboschimenti a favore delle specie forestali originarie. |
Evitare l’apporto di azoto, di altri concimi e di pesticidi per lo più derivanti dall’agricoltura intensiva. |
Incentivare l’utilizzo nelle siepi di essenze spinose (es: Rosaceae) che vengono utilizzate come “dispense”. |
Favorire la presenza di appezzamenti coltivati a cereali. |
Eseguire lo sfalcio tardivo dei prati incentivando le operazioni a bassa velocità partendo dal centro degli appezzamenti e proseguendo con direzione centrifuga; prevedendo inoltre dei sistemi di allontanamento dei selvatici ad esempio tramite l’applicazione delle cosiddette "barre d’involo”. |
Prevedere nelle situazioni di semi-abbandono, particolarmente in presenza di vegetazione nitro-igrofila, sfalci saltuari tardivi con cadenza pluriennale. |
Incentivare quelle pratiche che evitino l’infeltrimento della cotica e la successiva sostituzione con formazioni arbustive. |
Aumentare la disponibilità di prede garantendo l’utilizzazione dei pascoli che tra l’altro permettono una deposizione diffusa di escrementi, che favoriscono l’instaurarsi di un’entomofauna diversificata. |
Incentivare una gestione agricola semi-estensiva che garantisca una diversificazione del paesaggio agrario (mantenere la presenza di zone prative e agricole interrotte da siepi, cespugli e alberi sparsi, promuovere tecniche colturali ecocompatibili). |
Ripristinare e mantenere le piccole zone umide (anche di origine artificiale) come pozze, fontane, sorgenti, fossati, stagni, torbiere e paludi. |
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