Evitare le captazioni idriche, le bonifiche, i drenaggi, le canalizzazioni, gli intubamenti e in generale qualsiasi altro intervento potenzialmente in grado di modificare il livello della falda. |
Evitare ulteriori trasformazioni delle sponde lacuali per salvaguardare la vegetazione perilacustre in tutte le sue articolazioni (evitare cementificazioni, movimenti terra, ampliamento delle “aree verdi” a scopo estetico ricreativo, prelievo di torba, deposito di materiali di qualsiasi tipo). |
Evitare l’apporto di azoto e di altri minerali in grado di favorire fenomeni di eutrofizzazione. |
Monitorare il pascolamento e lo sfalcio affinchè siano equilibrati per la tipologia di habitat e di tipo tradizionale. |
Contenere le invasioni legnose (soprattutto peccio, pino silvestre e larice) e il fragmiteto tramite taglio o decespugliamento (nel periodo autunnale) con asportazione della biomassa. |
Valorizzare e conservare le formazioni arbustive e arboree mesofile/igrofile nelle situazioni in cui non minaccino le zone umide aperte. |
Evitare ogni forma di disturbo nei pressi di nidi occupati e nelle vicinanze delle arene di canto (Gallo forcello), ad es. lavori forestali, riprese fotografiche e osservazione diretta non a scopo scientifico. |
Conservare le aree aperte quali molinieti, torbiere e pascoli, contenendo le invasioni legnose tramite decespugliamento. Conservare le piante deperienti |