Monitorare il pascolamento e lo sfalcio affichè siano equilibrati per la tipologia di habitat, ben distribuiti sul territorio e di tipo tradizionale. |
Evitare eventuali ampliamenti delle piste da sci e degli impianti di neve artificiale. |
Evitare l’intensivizzazione delle colture (ad esempio con forti o squilibrate concimazioni). |
Evitare le trasemine con specie foraggere non autoctone (soprattutto sulle piste da sci). |
Regolamentare il calpestio dei turisti nelle aree più sensibili, incanalando gli escursionisti e i biker su percorsi stabiliti. |
Incentivare il più possibile l’espansione del pascolo, evitando di concentrarlo sulle superfici più comode e più produttive. |
Limitare l’avanzata degli arbusti soprattutto nelle stazioni di specie endemiche e di specie in lista rossa. |
Sospendere il prelievo venatorio come da Piano Faunistico provinciale e ai sensi della normativa vigente, qualora le popolazioni si trovino al di sotto dei minimi vitali per la loro conservazione. |
Prevedere azioni di controllo in periodo pre- riproduttivo, con il divieto di osservazione ravvicinata. |
Limitare ogni forma di disturbo nei pressi di nidi occupati (riprese fotografiche, osservazione ravvicinata, arrampicata sportiva). |
Conservare le aree aperte quali radure, pascoli e prati da sfalcio. |
Contenere la forestazione naturale degli ambienti aperti di versante. |