Evitare le manomissioni delle rocce con vegetazione arido/steppica. |
Evitare l’apporto di azoto e di altri minerali in grado di favorire fenomeni di eutrofizzazione. |
Evitare le captazioni idriche, le bonifiche, i drenaggi e qualsiasi altro intervento potenzialmente in grado di modificare il livello della falda. |
Evitare le tradizionali utilizzazioni forestali che favoriscono sia l’affermazione della robinia (accompagnata da rovi e sambuco) che altri fenomeni di eutrofizzazione. |
Monitorare l’evoluzione controllata del castagneto antropogeno verso le formazioni originarie. |
Limitare l’avanzata degli arbusti soprattutto nelle stazioni con specie notevoli tramite sfalcio o decespugliamento (nel periodo autunnale) con asportazione della biomassa. |
Limitare l’espansione della robinia e ridurre progressivamente le specie sostitutive (picea e larice). |
Valorizzare e conservare (conversione) le latifoglie mesofile e mesoigrofile, in particolare querce, carpino bianco e latifoglie nobili. |
Valorizzare i nuclei migliori di castagneto. |
Incentivare gli sfalci il cui numero sia in relazione all’habitat (1 o 2 tagli l’anno). |
Valorizzare e conservare (conversione) le latifoglie mesofile e mesoigrofile, in particolare querce, carpino bianco e latifoglie nobili. |
Limitare l’espansione della robinia e ridurre progressivamente le specie sostitutive (picea e larice). |